Sara

Sara è la mia primogenita, il primo personaggio a cui ho pensato.

L'ho conosciuta al risveglio dopo una notte quasi del tutto insonne.
Molte persone si sarebbero lamentate della stanchezza e della mancanza di sonno.
Lei no.
L'ho vista utilizzare quel tempo, quei momenti di vita in un modo funzionale.
Mi ha affascinato questo approccio e ho deciso di seguirla per conoscerla meglio.
Mi ha portato lontano, molto lontano: assai più di quanto potessi immaginare.

Potete trovare qui l'anteprima del capitolo in cui entra a far parte del romanzo: https://home.albertocantarello.it/blog/occhi-viola

In più, oggi ho la fortuna di intervistarla per voi!

"Sara, benvenuta alla Taverna degli Spifferi! Grazie per aver accettato di rispondere ad alcune domande dei lettori di Stibia"
"Si, ma poche: come promesso"
"Promesso. Per rompere il ghiaccio, raccontaci un po' di te. Dove sei nata e cosa ti piace fare"
"Sono nata a Treiso, in Piemonte. O, almeno, questo è quello che pensavo... Prima che la mia vita venisse stravolta studiavo in un liceo di Alba e nella maggior parte del mio tempo libero giocavo a giochi di ruolo. Di qualsiasi genere, anche se il mio preferito era e resta Dungeons and Dragons!"
"Abbiamo una passione in comune, dunque!"
"Così pare"
"E poi, come accennavi, un giorno la tua vita è stata stravolta"
"Già... E non so ancora se per il meglio"
"Come ti sei sentita quando ti hanno raccontato la verità su chi fossi veramente?"
"Dobbiamo proprio buttarla sull'emotività?"
"Sai, è un'intervista: è fatta apposta per farti conoscere meglio!"
"Chi vuole conoscermi meglio, compri il romanzo, no?"
"Questo è vero! Ma ci sono aspetti che anche chi lo ha letto non può conoscere di te. Ad esempio, come ti sei sentita quando ti hanno raccontato la verità su chi fossi veramente"
"E va bene; prima rispondo, prima finisce 'sta piaga. Capito.
Come mi sono sentita... strana!
Spaventata innanzitutto. Sì, ancor prima che incredula, spaventata. Ci ho messo un po' ad accettare la cosa.
In fondo ero solo una normalissima ragazzina di sedici anni: nessuno si aspetta realmente rivelazioni di quel genere.
Devo dire che la vicinanza di Samuele, ma soprattutto di Paola, mi hanno aiutato molto a superare quei momenti"
"E ora come va?"
"Meglio, anche se tutto quello che ho scoperto ed il compito che ci attende hanno solo sostituito emozioni con altre emozioni".
"Perché consiglieresti di leggere Stibia?"
"Chi ha detto che lo consiglierei?"
"Sara..."
"E va bene, va bene... Lo consiglierei perché parla di me! E io sono interessante, molto! Lo sarei anche senza i doni magici di cui sono dotata! Con quelli, poi..."
"Per questo piaci a così tanti ragazzi! A proposito, sei fidanzata?"
"Aurevoir !"

E così, bruscamente e impulsivamente come suo solito, Sara ci saluta.
Vi interessa conoscerla meglio?
C'è solo un modo per farlo: leggere Stibia!