Il posto dei sogni non è il cassetto

Qui metto subito le mani avanti: almeno finora, la promozione del libro è certamente la cosa più al di là della mia zona di comfort che abbia incontrato.
Non mi piace. 
Facile.

Eppure, per quanto sgradita, è una parte necessaria per raggiungere i nostri obiettivi, o i nostri sogni.

Torniamo all'inizio, al primo articolo: perché scrivo?
Ognuno ha la sua motivazione.
La mia, almeno per il momento, è il piacere di creare da zero una storia da raccontare.

In fondo, il senso della promozione sta tutto qua.
In quel "da raccontare", messo appositamente in grassetto per non dimenticarmene.

Scrivere per me è davvero gratificante.
Seguire i personaggi su e giù per Stibia anche divertente.
Poi, per carità, magari non sarò riuscito a trasmettere queste emozioni, o lo avrò fatto con uno stile migliorabile: ma che sia stato gratificante e divertente entrare nei panni di Sara e Samuele è, per me, innegabile.

Questi ragazzi mi hanno fatto vivere emozioni.
Hanno vissuto realtà e sfide che vanno molto oltre il mio perimetro d'azione.
Mi hanno commosso, divertito, spaventato.
E mi hanno insegnato qualcosa.

Non voglio quindi condividere tutto questo?
Certo che voglio farlo!
promuovere, per quanto possa non piacere, è l'unico modo che ho per condividere.

Perché in fondo è vero: non è il cassetto il posto per i sogni.
In questo caso, è la libreria.
E la strada per le librerie è lastricata di promozione!

Trasformo così il pensiero iniziale, ed almeno riesco a trarre un significato positivo e funzionale anche al rompere le scatole alla gente sui social!

Con un desiderio, lì sempre ben presente in un angolino della mia mente, di tornare allo scrittoio per il secondo volume!