Crowdfunding – primo aggiornamento
25 giorni di campagna crowdfunding
70 copie al primo obiettivo
120 copie al secondo obiettivo
270 copie all’obiettivo massimo (che per carità: sognare è gratis, ma al momento lo vedo un po’ lontano)
Questa è la sintesi, con freddi numeri, di come sta andando la campagna.
Come sempre, però, oltre i numeri c’è di più.
In primis, c’è gratitudine. Alla fine, nessuno mi conosce come scrittore, nessuno ha in mano il mio libro fisico, cartaceo, per sfogliarlo e annusarlo: eppure ho venduto 130 copie. Che posso dire se non: grazie!
Questo mi genera un’immediata voglia di sdebitarmi. Sono in debito con chi ha comprato ben più di una copia, con chi mi supporta nella promozione, con chi mi chiede come va la campagna, con chi mi sostiene quando la fatica sembra avere il sopravvento. Anche qui, semplicemente (per ora) grazie!
Ho pensato allora di condividere con chi vorrà leggerlo quello che ho imparato da questi primi 25 giorni.
Lo faccio volentieri tramite concetti sparsi, stile brainstorming, sia per coinvolgervi, sia perché credo siano applicabili non solo al crowdfunding di un libro, ma a molti altri aspetti della vita!
E allora, che brainstorming sia!
I primi concetti che mi vengono in mente sono: sincerità, trasparenza e impegno. Sono i valori base del gruppo in cui lavoro. Casualmente, calzano in modo perfetto anche in questa avventura.
Impegno, in primis: per stare dietro alla promozione non bastano meno di dieci ore a settimana. Non sottovalutatelo, se volete anche voi imbarcarvi in un’avventura simile.
Sincerità: inutile, anzi controproducente, mentire. Gli esseri umani sono sopravvissuti grazie alla loro istintiva capacità di capire di chi ci si possa fidare o meno. Mentite e non si fideranno; se non si fideranno, non compreranno.
Trasparenza: credo sia esattamente quello che sto facendo con questo articolo, non penso si debba aggiungere altro.
Da ultimo, la qualità del prodotto. Non riuscirei mai, ma proprio mai, a promuovere un qualcosa che altri (ovviamente la mia opinione su questo vale zero!) non abbiano detto valga la pena di essere acquistato. Questo è il motore che mi spinge ogni giorno, che mi fa superare tutti i blocchi sul “vendermi” che ho da sempre, in perfetto stile sabaudo. Quindi, alla fine, il consiglio è quello di lavorare sin dall’inizio del progetto su qualcosa che sia bello, che valga la pena acquistare. Non per tutti, impossibile che piaccia a tutti: ma almeno per qualcuno.
Come posso vendere più copie?
Sono 25 giorni che questa domanda è il sottofondo musicale che mi accompagna in ogni singola giornata, e nottata.
Qui la parola chiave, l’unica che davvero apra le porte dei potenziali compratori, è:
PASSAPAROLA
Credetemi, è qualcosa di tanto matematico quanto emotivamente sconvolgente.
Fin da subito l’editore mi aveva detto e ripetuto questa parolina magica: passaparola.
E io, che ho l’arcaica ed assurda tendenza a fidarmi di chi ne sa più di me, gli avevo creduto. Eppure, lo avevo fatto solo razionalmente.
25 giorni dopo, gli credo anche emotivamente.
Ho proprio sperimentato e sentito che qualsiasi azione che esuli il passaparola, a questo punto del romanzo, semplicemente non funziona.
Il libro si vende solo quando una persona che lo ha già acquistato lo consiglia personalmente ad un'altra persona che ha fiducia in lui/leiLe sponsorizzate sui social, i post degli amici, le condivisioni delle storie, gli “annunci” di influencer sicuramente generano interesse (e tanta, tanta gratitudine nel sottoscritto): lo si nota dal numero di “click” per acquistare.
Poi, però, gli acquisti non arrivano.
E i motivi sembrano essere più o meno sempre questi:
- 20 Euro per un libro sono troppi
- 7 Euro per un e-book sono accettabili, ma a me piace la carta
- eh ma se devo aspettare novembre, allora lo compro a novembre
Onestamente, mi metto sempre nei panni degli altri, e sono tutte obiezioni istintivamente più che sensate.
Provo a dare qualche spiegazione, anche se – per la legge del passaparola – non credo serviranno a vendere di più, ma almeno aiuteranno nell’operazione trasparenza:
- 20 Euro per un libro cartaceo delle dimensioni del mio, ad oggi, sono purtroppo il prezzo minimo per pagare i costi di stampa e distribuzione, e lasciare circa (a grandi spanne) un 10% per autore ed editore
- sugli e-book non mi esprimo, perché nemmeno a me piacciono. Avrò letto sì e no 5 libri in e-book nella mia vita. Diciamo che, se non ne avete mai letto nessuno, potreste provare con questo e vedere l’effetto che fa. Almeno avrete speso una cifra assolutamente ragionevole per un romanzo che vi intratterrà per molte ore e, magari, avrete scoperto che gli e-book fanno proprio per voi
- capisco chi vuole attendere novembre: l’unico problema, abbastanza significativo, è che se non si raggiunge l’obiettivo minimo delle 200 copie a novembre non esisterà nessun libro...
Ora, essendo domenica, ed essendo 25 giorni che non mi prendo una pausa, vado a godermi questa bella giornata di pallido sole piemontese!
Se siete arrivati fin qui: grazie!
Non credo, ma se aveste ancora tempo da dedicare a Stibia, leggete gli altri articoli sul blog: spero vi piacciano e aggiungano qualcosa alle sinossi ed anteprime che trovate su bookabook.it/libri/stibia/